L’estate è alle porte!”. Questo uno dei più infelici cliché partoriti dai pennivendoli di numerose testate giornalistiche qualche tempo fa; se non ricordo male era Febbraio (d’altronde già pregusto l’aria natalizia che respireremo da metà Settembre in poi). Ora che siamo a Luglio l’estate è giunta, almeno secondo il calendario gregoriano, ma il tempo – quello vero – decide per sé, e quindi acquazzoni à gogo, e giù altro materiale scadente per i professionisti del meteo prêt-àporter.

Giacché all’atmosfera non si comanda (a meno che non crediate, liberi di farlo, ai complotti del controllo del tempo atmosferico) è bene trovare il modo di utilizzare le proprie ore unendo l’utile al dilettevole, e quindi, consci dell’intrinseco effimero che vi è in ogni genere di classifica, graduatoria, top ten, e via discorrendo, ecco i 5 film che dovresti recuperare quest’estate.

  1. SolarisAndrej Tarkovskij, 1972

Tratto dall’omonimo romanzo di Stanisław Lem, sicuramente uno dei più riusciti film di fantascienza di tutti i tempi (non confonderti con il remake con Clooney del 2002, per favore). Ma non solo. Un’epopea nei pressi di un pianeta sconosciuto e inconoscibile, in grado di manifestare in chi vi orbita attorno sintomi chimerici: l’apparizione incontrollabile delle proprie paure. La fantascienza si fa pretesto di genere per un discorso filosofico decisamente più ampio e pervasivo, che abbraccia la natura dell’uomo e il suo rapporto con se stesso in quanto altro. Il finale è probabilmente uno dei più sorprendenti mai visti.

[Se sei coraggioso, consigliata la visione in concomitanza di 2001: Odissea nello spazio – Stanley Kubrick, 1968 – con annessa stesura di un saggio breve che ne evidenzi paralleli semantici, strutture formali affini, e tesi di fondo in comune e in discordanza]. E, come con Wikipedia, film correlati: Sfera, Barry Levinson 1998 (dall’omonimo libro di Michael Crichton). Ma è tutta un’altra storia.

  1. Funny Games Michael Haneke, 1997-2007

Nel 1997 esce la versione europea di questo magnifico metafilm, nel 2007 lo stesso regista ne fa un remake statunitense shot-for-shot. I film sembrano del tutto identici, in realtà sono completamente diversi. Peter e Paul, giovani dandy dall’aspetto di gentiluomini d’alta classe, si accaniscono con una famigliola qualunque nei pressi della loro casa al lago, massacrandoli uno ad uno dopo essersi divertiti come il gatto fa con la lucertola. Il motivo? Nessuno.

A sostegno di una doppia opera estremamente riuscita: un gigantesco impianto teoretico, una straordinaria cura delle componenti stilistiche, e l’amara ironia che solo Michael Haneke sa instillare nei propri film. [In molti li paragonano all’Arancia Meccanica kubrickiana, ma ti basterà vederli per capire che non vi potrebbe essere parallelo più errato]. Film correlati: riparti dalla cosiddetta trilogia glaciale del regista (Il settimo continente – 1989, Benny’s Video – 1992, 71 frammenti di una cronologia del caso – 1994), e poi prosegui con l’intera filmografia!

  1. ITTommy Lee Wallace, 1990

È uno di quegli strani pomeriggi d’Agosto in cui piove, e devi aspettare che il tempo si calmi prima di andare al mare. Non c’è niente di meglio, dopo il tuo pranzetto leggero, di riprendere un classico scolpito in maniera granitica nell’immaginario collettivo: IT. Tutti bene o male hanno in mente il famoso pagliaccio, Pennywise (Tim Curry), che ha minato l’infanzia della generazione nata negli anni Novanta (quella a cui appartiene chi vi scrive), ma quanti hanno realmente visto il film? Se non lo avete fatto, o se lo avete fatto da piccoli, recuperatelo perché vi regalerà qualche ora di pura magia.

Una storia di amicizia e crescita, di mistero e orrore, di esoterismo e sarcasmo, tenuta in piedi dal soggetto di Stephen King e da una realizzazione pregevole e nostalgica. Pop Corn alla mano, ché finito il film si va a nuotare, e niente salvagente, perché “galleggiamo tutti qui e anche voi galleggerete! Infatti, tutti galleggeranno, tutti! Galleggeranno tutti!!!”. [Qualcuno forse non lo sa ma esiste un microgenere proprio relativo ai clown malefici, chiedete a google].

  1. 7 psicopatici Martin McDonagh, 2012

Che il cinema parli spesso di cinema è dato intuitivo, se non spesso risaputo. Pur tuttavia è da notare la tendenza di questi anni (ma non solo) nel produrre opere interamente metacinematografiche, ove il film si compie nel suo smascherarsi in quanto finzione. E tu lo guardi a bocca aperta godendo nell’identificare i meccanismi dai quali solitamente ti fai trascinare. 7 psicopatici vuole fare proprio questo, ma – essendo un bel film – l’insegnamento di fondo in ultima analisi è che: “non lo sai, ma ci stai cascando anche questa volta”.

Se poi ci aggiungi (fondamentale) un’impalcatura narrativa convincente e un trio di attori come Colin Farrell, Sam Rockwell e Christopher Walken – ma non solo – in qualche modo hai suggellato il tutto con un certificato di garanzia pressoché inviolabile. Un intelligente film da non prendere troppo sul serio, ma quale d’altronde lo è? Film correlati: analoghi meccanismi nel superbo Il ladro di orchidee (Spike Jonze, 2002), da vedere assolutamente.

  1. Essere John Malkovich Spike Jonze, 1999

Charlie Kaufman è uno che i film li sa scrivere, e Essere John Malkovich ne è la prova. Spike Jonze, ovviamente, li sa girare (noto alle cronache per il recente Her). In breve: la storia di un burattinaio (John Cusack) che scopre casualmente un tunnel – situato al settimo piano e mezzo dell’azienda per cui lavora – in grado di trasportarlo per un tempo variabile all’interno del corpo di John Malkovich. Tutto qui, e dici poco?

Molteplici i temi che ne emergono, dal rapporto con la propria sessualità all’essenza del libero arbitrio, conditi da un telaio a metà fra il diegetico (la storia) e l’extradiegetico (il fatto che John Malkovich interpreti se stesso, così come altri volti noti presenti per alcuni cammei, quali Sean Penn o Charlie Sheen). Un’opera veramente inaspettata che ti lascerà a bocca aperta. Film correlati: lo sai che Charlie Kaufman è anche regista? Se non lo sapevi visiona Synecdoche, New York (2008), dove potrai peraltro ammirare una magistrale interpretazione del compianto Philip Seymour Hoffman.