Ovvero dei sequel che non verranno mai girati

Anche se in molti pensano che sia inglese, la parola “rumor” ha origini latine. Il lemma, che potrebbe essere tradotto come “indiscrezione piuttosto piccante su temi caldi e che circola insistentemente”, esisteva insomma prima della blogosfera, di Twitter, delle riflessioni sulla memetica, e compagnia bella. Questo incipit è a riprova che le cosiddette “lingue morte” non sono poi così morte, e anzi spesso vengono riesumate a loro insaputa. Se una volta il luogo d’affermazione di questi rumori della comunicazione era il pettegolezzo da bar o la chiacchiera da salotto oggi essi si affermano pesantemente nei social network e diventano vere e proprie strategie per la circolazione virale delle idee. Il rumor si fa forma retorica atta a incuriosire il lettore che è sempre più di fretta, a spostare verso posizioni calde dell’agenda determinati temi, e così via.

Nel calderone del rumor c’è spazio anche per il cinema. Nella fattispecie esiste una forma di gossip cinematografico che è al di là dello stantio, ma sempre in voga, interrogarsi sulle facezie compiute dalle star sui red carpet. Si tratta del rumor sulle presunte opere derivate. Il WEB trabocca di sequel che non sono mai stati (e forse non verranno mai) realizzati, di spin-off di cui qualche produttore avrebbe cianciato in una cena frugale con amici magari per portarsi a casa la sfegatata del gruppo, di reboot sospetti e di cui francamente non si sentiva il bisogno. La cosa bella di tutte queste opere, frutto dell’immaginario collettivo del “popolo del WEB” e spesso originate dalla fantasia di qualche burlone, è che non esistono. Son solo chimere.

Sono quasi vent’anni che attendo di meravigliarmi nuovamente di fronte a un fantomatico Roger Rabbit 2 (Chi ha incastrato Roger Rabbit, 1998 Zemeckis, è e resterà un film senza tempo) lambiccandomi fra stralci di informazione sul web che non portano a nulla di concreto. Rumor, per l’appunto. Stessa cosa con il seguito di Zoolander (2001 Stiller, capolavoro assoluto), per anni rumoreggiato, e che però forse vedrà davvero la luce (ecco, faccio rumor anche io), visto anche il recentissimo e indimenticabile exploit di Ben Stiller e Owen Wilson alla Paris Fashion Week. Ma lo sapevate che Men in Black IV è stato ufficializzato? Così (è se vi) pare. Io lo amerei, ma inzio a soffrire di sindrome di San Tommaso. Per non parlare di Spiderman che entra nel team degli Avengers; ci sono pure dei trailer ora nel merito. Vaneggiamenti? Bah, non lo so. E che dire del polverino – dire polverone sarebbe per ora onestamente eccessivo – sollevato dai rumor relativi al fantasmatico Ghostbuster 3? Sì, quello dove ci sarà Bill Murray, ma poi non ci sarà Bill Murray, perché ci sarà un cast di sole donne, anche se non è detto, anche se sì, anche se no, anche se chissà.

Roba da “leak di informazioni”, che ci fa sognare e battere il capo contro il muro quando ci accorgiamo di essere stupidi cani che continuano a mordersi la coda. Fittizio che surdetermina il reale, videogioco che supera la realtà, Super Mario che si fa più credibile di noi. A proposito di Super Mario, ci avevano tratto un film (Super Mario Bros, 1993 Morton/Jankel) con tanto di Bob Hoskins, John Leguinzano e Dennis Hopper, ma fu un disastro. Per fortuna che la Sony ne farà presto uscire una nuova versione; ovviamente…son solo voci.

Consoliamoci però con qualcosa di concreto, che farà avverare un sogno di milioni di persone in tutto il mondo. Ecco il trailer di The Matrix 4 (oppure la prova che il rumor è una strategia comunicativa davvero niente male, e pure un po’ stronza).